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Gli ortaggi autoctoni africani costituivano una parte integrante della dieta africana, ma con l'introduzione di colture esotiche il loro ruolo è stato sottovalutato. Con il 60% dei kenioti che vive al di sotto della soglia di povertà, con conseguente malnutrizione e cattiva salute, è necessario sviluppare strategie che affrontino in modo efficace e sostenibile queste sfide. Negli ultimi anni, i kenioti hanno registrato un aumento dei disturbi legati all'alimentazione, come il diabete e l'obesità. Gli ortaggi autoctoni africani sono ricchi di micronutrienti e potrebbero rivelarsi un'arma…mehr

Produktbeschreibung
Gli ortaggi autoctoni africani costituivano una parte integrante della dieta africana, ma con l'introduzione di colture esotiche il loro ruolo è stato sottovalutato. Con il 60% dei kenioti che vive al di sotto della soglia di povertà, con conseguente malnutrizione e cattiva salute, è necessario sviluppare strategie che affrontino in modo efficace e sostenibile queste sfide. Negli ultimi anni, i kenioti hanno registrato un aumento dei disturbi legati all'alimentazione, come il diabete e l'obesità. Gli ortaggi autoctoni africani sono ricchi di micronutrienti e potrebbero rivelarsi un'arma potente nella lotta contro la povertà e la malnutrizione, poiché sono adatti alle condizioni locali e il loro potenziale non è stato sfruttato.Questo libro illustra i metodi e i risultati di uno studio condotto per stabilire le catene di approvvigionamento degli ortaggi autoctoni africani nelle aree urbane e periurbane delle contee di Nairobi e Kisumu in Kenya. Lo studio fa parte di un progetto finanziato dall'Unione Europea, IndigenoVeg INCO numero 015101, realizzato in sette Paesi africani. Il libro ripercorre il lavoro svolto in Kenya conducendo un'indagine di base nelle due contee.
Autorenporträt
Mary Abukutsa-Onyango tem um doutoramento da Universidade de Londres e é professora de Horticultura na Universidade de Agricultura e Tecnologia Jomo Kenyatta, no Quénia. Em 1991, iniciou uma investigação multidisciplinar pioneira sobre os legumes indígenas africanos, a fim de os reposicionar no sector da horticultura para melhorar os meios de subsistência das populações pobres rurais e urbanas.