"Le donne nere, in particolare, hanno assicurato la sopravvivenza della cultura nera attraverso la creazione di opere che valutano in modo riflessivo le loro esperienze di vita" (Sunni-Ali). Questo libro è un'analisi di tre drammaturghe nere queer e delle loro opere - Mary Powell Burrill, "They That Sit in Darkness"; Angelina Weld Grimké, "Rachel" e Alice Dunbar Nelson, "Mine Eyes Have Seen" - dei primi del Novecento che hanno fatto proprio questo. Mi interessa l'analisi riflessiva della vita dei neri in America che le loro opere hanno offerto al pubblico. Mi interessa il modo in cui queste opere hanno raggiunto il pubblico nero - il modo in cui sono state distribuite e rappresentate - in riviste come "The Crisis" della National Association for the Advancement of Colored People e "The Birth Control Review" di Margaret Sanger. Mi interessa capire come la forma da loro creata possa essere un modello per creare e identificare un'estetica teatrale contemporanea femminista queer nera.