Virginia Reiter (1862-1937) è stata una delle più grandi attrici della seconda metà dell'Ottocento ed è meritevole di stare accanto a due "mostri sacri" come Adelaide Ristori ed Eleonora Duse, dalle quali fu elogiata. Con uno sguardo magnetico e con la sua voce magica e dorata, Virginia fu sempre scrupolosa nel dare al "gesto" teatrale la massima naturalezza e spontaneità. Iniziò la sua carriera nella filodrammatica di Modena "Cuore ed Arte" dove fu notata da Felice Cavallotti, autore della "Figlia di Jefte". Fu quindi scritturata a Milano nella Compagnia del maestro Giovanni Emanuel. Le sue magistrali ed appassionate interpretazioni, soprattutto delle commedie di Dumas, le diedero una straordinaria e meritata popolarità, anche in Sud America, dove venne definita "hermosa encantadora". In Messico, Argentina, Venezuela e Cile tenne una magnifica tournée con Emanuel. L'autore propone ai lettori una figura unica nel panorama teatrale italiano. In appendice lo studioso pubblica una dozzina di lettere inedite della Reiter, che ha acquistato presso una libreria antiquaria di Modena: esse rivelano il carattere di una donna profondamente innamorata del teatro. Su un biglietto datato 1908 scrisse: "V'è una religione che tutti ne affratella: è l'Arte". Il testo è corredato da numerose immagini fotografiche dell'attrice, molte delle quali sono state gentilmente concesse dalla BIBLIOTECA MUSEO TEATRALE SIAE di Roma. Francesco Occhibianco è nato a Grottaglie nel 1972. Giornalista pubblicista, insegna "Lettere" nella Secondaria di primo grado. Ha pubblicato numerosi volumi sul santo missionario gesuita Francesco de Geronimo (1642-1716), straordinario taumaturgo ed apostolo di Napoli. Recentemente ha dato alle stampe una monografia sul compositore palermitano Errico Petrella (1813-1877), l'autore del "Marco Visconti" e della "Jone".
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