Nel corso della storia, le donne sono state oggettivate e giudicate in base al loro aspetto e ai rigidi standard ideali che definiscono la bellezza. La questione dell'oggettivazione sessuale femminile è stata per decenni un argomento controverso nei discorsi femministi. Questo studio indaga su come l'oggettivazione del corpo femminile adottata dai media, dalla società, dalle ideologie essenzialiste e patriarcali porti a gravi problemi psicologici, tra cui l'interiorizzazione degli standard culturali di bellezza e l'auto-oggettivazione, i problemi di body shaming, l'ansia da apparenza e l'insoddisfazione corporea che sfociano in gravi problemi medici come i sintomi di alimentazione disordinata, l'anoressia nervosa e gli interventi di chirurgia plastica per raggiungere i cosiddetti standard di bellezza.Questo aspetto viene esplorato in due diversi spettacoli teatrali: Breakfast at Audrey's (2005) di John Binnie, che rappresenta il teatro aereo, e BFE (2006) di Julia Cho, che rappresenta il teatro tradizionale. Lo studio si basa su un approccio psicologico che applica la teoria dell'oggettivazione con l'aggiunta di una dimensione femminista marxista.