Mentre Ray Kurzweil, direttore tecnico di Google, annunzia che, entro il 2019, realizzerà il “sorpasso” dei robot sull’ Umanità, il Forum della Nuova Via della Seta di Pechino lascia intendere che quel percorso sarà accidentato, perché incontrerà sulla sua strada un’inedita coalizione transcontinentale decisa a realizzare un progetto alternativo, multipolare e multiculturale, di ordine mondiale.
Paolo Gentiloni, presente a Pechino con Tsipras, Rajoy e Zeman, insieme a 26 leader extraeuropei, ha sottolineato, da un lato, che la Nuova Via della Seta dovrà essere anche culturale, e che il Forum dovrà diventare un organo permanente. Il Commissario Katainen, intervenuto a nome dell’ Unione Europea, ha annunziato che il trattato UE-Cina sulla protezione reciproca degl’investimenti è in dirittura d’arrivo.
In effetti, questa Nuova Via della Seta sta rovesciando molte presunte certezze dell’ ordine mondiale postbellico, fra le quali anche quelle su cui si fonda l’Unione Europea. Quest’ultima era stata costituita dal trattato di Maastricht in sostituzione delle precedenti Comunità Europee, costituite e sviluppatesi al tempo della Guerra Fredda. L’Unione, che le aveva sostituite, si collocava, invece, nella prospettiva di un mondo unipolare a guida americana. E’ ovvio che questa costruzione sia divenuta obsoleta, sì che stanno emergendo sempre nuove proposte per il suo superamento.
Il presente pamphlet, che prende il titolo dal termine (DaQin, Grande Cina), usato, dagli antichi Cinesi, per designare, nello stesso tempo, Roma, l’ Italia, il Cristianesimo e l’ Europa, ha come obiettivo quello di sintetizzare, prendendo spunto da una serie di esternazioni di noti intellettuali europei, soluzioni innovative e provocatorie, volte a salvare l’Europa dall’ attuale “impasse” e a inserirla rapidamente nel nuovo mondo multiculturale e multipolare, in cui, come nell’ antica Eurasia di Giustiniano, di Marco Polo e di Matteo Ricci, sarà centrale il rapporto fra il Paese di Mezzo e la "Grande Cina".
Paolo Gentiloni, presente a Pechino con Tsipras, Rajoy e Zeman, insieme a 26 leader extraeuropei, ha sottolineato, da un lato, che la Nuova Via della Seta dovrà essere anche culturale, e che il Forum dovrà diventare un organo permanente. Il Commissario Katainen, intervenuto a nome dell’ Unione Europea, ha annunziato che il trattato UE-Cina sulla protezione reciproca degl’investimenti è in dirittura d’arrivo.
In effetti, questa Nuova Via della Seta sta rovesciando molte presunte certezze dell’ ordine mondiale postbellico, fra le quali anche quelle su cui si fonda l’Unione Europea. Quest’ultima era stata costituita dal trattato di Maastricht in sostituzione delle precedenti Comunità Europee, costituite e sviluppatesi al tempo della Guerra Fredda. L’Unione, che le aveva sostituite, si collocava, invece, nella prospettiva di un mondo unipolare a guida americana. E’ ovvio che questa costruzione sia divenuta obsoleta, sì che stanno emergendo sempre nuove proposte per il suo superamento.
Il presente pamphlet, che prende il titolo dal termine (DaQin, Grande Cina), usato, dagli antichi Cinesi, per designare, nello stesso tempo, Roma, l’ Italia, il Cristianesimo e l’ Europa, ha come obiettivo quello di sintetizzare, prendendo spunto da una serie di esternazioni di noti intellettuali europei, soluzioni innovative e provocatorie, volte a salvare l’Europa dall’ attuale “impasse” e a inserirla rapidamente nel nuovo mondo multiculturale e multipolare, in cui, come nell’ antica Eurasia di Giustiniano, di Marco Polo e di Matteo Ricci, sarà centrale il rapporto fra il Paese di Mezzo e la "Grande Cina".