Questa parte della produzione di Marina Cvetàeva (pronuncia: Zvietàieva), nata nel 1892 e morta suicida nel 1941, le poesie degli ultimi cinque anni, è sconosciuta ai lettori italiani. Sono gli anni dello scoppio della guerra e del patto Molotov-Ribbentrop di non aggressione tra Germania nazista e Russia staliniana. È stato un periodo drammatico per Cvetàeva, come dimostra il suicidio del 31 agosto 1941. Il 18 agosto era sfollata a Elabuga, mille km a est di Mosca. Il 25 agosto aveva fatto richiesta di essere presa come lavapiatti alla mensa del Litfond di imminente apertura. Soffriva da anni la fame, la figlia Ariadna e il marito Sergéj Efrón erano in lager.