Questo è un libro per comprendere più a fondo che cosa vuol dire leggere, che cosa avviene nella nostra testa quando leggiamo e perché è utile e bello imparare a leggere fin da piccoli. Nella prefazione Calvani scrive il lavoro induce a ripensare alle affinità tra sviluppo filogenetico e ontogenetico e alle sollecitazioni educative che vengono da questa comparazione e infatti, dopo uno sguardo sulla genesi della scrittura, è analizzato il modo in cui il nostro cervello legge, per trarne lezioni su come si possono aiutare i bambini a diventare lettori, anche quelli dislessici, prima che incontrino le frustrazioni dei primi anni di scuola. All’inizio del percorso scolastico si assume che i bambini partano alla pari, ma non è vero. Se un bambino vive in una famiglia dove i genitori sono analfabeti funzionali, con basso titolo di studio e non leggono nemmeno un libro all’anno, ci sono poche probabilità che abbia i prerequisiti necessari per diventare lettore. Soprattutto questi bambini devono essere aiutati prima di entrare a scuola e qui è discusso come supportarli. Infine, sono affrontati i cambiamenti indotti dalla rivoluzione digitale sulla scrittura e sulla lettura, le nuove abilità (digital literacy) necessarie in un mondo digitale e i modi in cui il digitale può aiutare nel diventare lettori. C’è un alfabetismo da ripensare per trovarle il giusto posto all’interno di una cornice mentale e sociale più ampia, quella rappresentata dalla media literacy (Maragliano ).