“1789: sogno di libertà” è un romanzo storico e di avventura per ragazzi ambientato nei primi mesi della rivoluzione francese, da aprile ad agosto. I luoghi sono un villaggio di campagna, Versailles, la sede della riunione degli Stati generali, e Parigi. La vicenda è narrata da due punti di vista principali, quello di un ragazzo di 13 anni, Jacob, e quello di Pierre, avvocato, eletto come rappresentante del Terzo Stato. Jacob è figlio di un contadino benestante ed è un ragazzo che per sensibilità e intelligenza si discosta dal suo ambiente. L’amicizia con Pierre lo aiuta a trovare una sua identità in un mondo in cui si sente emarginato. Mentre la Storia sta per mettere in atto un grande cambiamento, lui si ritrova a combattere la sua piccola battaglia. Vessato, come succede da secoli ai suoi pari, da un giovane presuntuoso aristocratico che ha tutti i diritti laddove lui ha solo il dovere dell’obbedienza, cerca disperatamente di salvare la sua dignità. E, in un modo un po’ rocambolesco, ci riesce. La sua piccola vicenda è in qualche modo la metafora della rivoluzione che lancia i suoi primi segnali. La battaglia di Jacob è anche l’eterna battaglia delle vittime contro gli oppressori, che assumono ai giorni nostri la denominazione di bulli. Per questo motivo una vicenda ambientata in un periodo così lontano può tuttavia toccare la sensibilità dei giovani contemporanei; se cambiano le modalità, rimane pressoché intatta la sostanza del problema. Pierre, che per Jacob è un punto di riferimento molto importante, è la voce narrante cui è assegnato il compito di raccontare la Storia. Anche lui tuttavia è un individuo in preda ai suoi conflitti e ai limiti della sua epoca. La battaglia politica si intreccia con la presa di coscienza di una diversa concezione della donna e dell’amore. La Storia, l’amicizia, l’amore, gli animali sono i temi centrali della narrazione. Lo scenario storico, studiato nei minimi particolari e costruito con estrema attenzione alla verosimiglianza, interagisce attivamente con le vicende dei personaggi.