Al silenzio che abita tra le pietre di Punta La Marmora, la vetta più elevata della Sardegna, una donna ha affidato una promessa. Quella di tornare in cima alla montagna da dove può ammirare il mare tutto intorno alla sua terra, ripercorrendo il sentiero che conduce lì dove ha lasciato i battiti del suo cuore. Trascorrono tanti anni e Adelina, questo è il nome del personaggio, ha percorso un cammino faticoso in cui ha dovuto attraversare la violenza di un uomo, di una cultura distorta secondo la quale la donna che subisce è colpevole di un unico errore, quello appunto di essere nata donna. Nel suo cammino incontrerà tutto ciò che le mostrerà di quale forza lei sia capace: la forza di una donna e di una madre che le servirà per ribellarsi e per riscattare la propria vita. La diversità che incontrerà nel vivere sociale è descritta con delicatezza, libera da ogni pregiudizio, così come sa essere libero chi, costretto a capire in fretta cosa sia davvero importante nell’esistenza umana, lascia andare tutto ciò che è superfluo. Adelina chiede con garbo di guardare dentro ad una esistenza come ce ne sono tante, troppe, la maggior parte delle quali vivono nell’ombra, avvolte nel silenzio, nell’omertà e nell’indifferenza.