Credo che queste due storie abbiano la loro ragione di esistere perché il punto di vista più diffuso sulla seconda guerra mondiale continua a essere quello - o quelli - ufficiale. Nonostante in tutto il mondo siano alla portata di chiunque canali culturali, storici, di informazione in tutte le lingue e di ogni tendenza, le versioni dominanti sono sempre quelle ufficiali. Che cosa intendo per “versioni ufficiali o istituzionali”? Intendo questo. Fra le versioni istituzionali ci possono essere delle sfumature e anche delle importanti differenze ma quello che le rende istituzionali - come una sorta di pensiero unico - è il fatto che concordano essenzialmente tutte su una questione centrale: ignorare la politica e le azioni dei belligeranti contro i movimenti popolari (la rivoluzione europea), che dopo Stalingrado avrebbero scosso ancora una volta il vecchio continente.
Non ho voluto sviluppare un saggio storico, benché da storico in altre occasioni l’abbia fatto, e non ho raccontato tutto quello che avvenne in ogni angolo del mondo su questo tema. Ho limitato la scelta a qualcosa che ho reputato stimolante e formativo soprattutto per il lettore ignaro. Così ho scritto poche pagine, sperando che siano essenziali.
In queste due storie ho espresso una visione su eventi che non sono neppure trattati nei testi scolastici. Il lettore si potrà documentare ulteriormente, se lo desidera. Cioè se sarà stimolato da questa lettura, come mi auguro. Non mi voglio mettere al suo posto. Io penso di aver raccontato la verità ma ognuno è libero di avere il suo punto di vista, è legittimo. Quello che invece non può più essere considerato legittimo è rimanere ancorati a quel filo che accorda indifferentemente i racconti istituzionali da qualsiasi parte provengano.
Non ho voluto sviluppare un saggio storico, benché da storico in altre occasioni l’abbia fatto, e non ho raccontato tutto quello che avvenne in ogni angolo del mondo su questo tema. Ho limitato la scelta a qualcosa che ho reputato stimolante e formativo soprattutto per il lettore ignaro. Così ho scritto poche pagine, sperando che siano essenziali.
In queste due storie ho espresso una visione su eventi che non sono neppure trattati nei testi scolastici. Il lettore si potrà documentare ulteriormente, se lo desidera. Cioè se sarà stimolato da questa lettura, come mi auguro. Non mi voglio mettere al suo posto. Io penso di aver raccontato la verità ma ognuno è libero di avere il suo punto di vista, è legittimo. Quello che invece non può più essere considerato legittimo è rimanere ancorati a quel filo che accorda indifferentemente i racconti istituzionali da qualsiasi parte provengano.