La natura genera l’uomo buono, ma le circostanze esterne distorcono le buone inclinazioni naturali e inducono al male. Gli uomini devono perdonarsi, ma anzitutto tentare di emendare i propri vizi, di cui il più grave è l’ira: l’uomo deve imporsi calma, riflessione, moderazione, comprensione, ma non freddezza. Anche il sapiente prova sentimenti, ma non deve lasciarsene impadronire, ricorrendo alla ragione, che dà serenità, cui si può attingere solo esercitando la virtù, nella ricerca della sapienza e dell’assoluta libertà individuale. Per cui sono fondamentali l’autoeducazione e il servizio educativo prestato agli altri: l’individuo necessita di una guida che lo indirizzi a vincere i vizi che occupano il suo animo. I sapienti sono i maestri per eccellenza, ma sono rari, per cui spesso l’educazione è affidata ai filosofi.