Il libro solca come la puntina di un giradischi, 33 storie tra presente, passato e futuro legate tra di loro da un fil rouge, per farne un racconto essenzialmente costruito sulla scrittura e sulle connessioni. Infatti, il libro come un contenitore racchiude oltre alle storie del presente scritte in “presa diretta”, una serie di connessioni che nascevano lì per lì, quando il libro si stava scrivendo; pensato come un puzzle che si evolve per diventare romanzo.Troviamo in esso stralci di canzoni, lettere, schizzi inseriti volutamente nel testo, un fax di Fiorella Mannoia, articoli di giornale, foto d’Autore, sms, autoscatti, messaggi di social network e altro ancora che casualmente venivano fuori e pretendevano di essere ascoltati.In questa storia ci siamo tutti, in transizione, in sosta e contromano; il disordine ha un suo ordine e ogni storia inventata a metà diventa interezza compiuta e lineare.La realtà delle storie, supera sempre la fantasia ma anche il dolore che le ha comunque nutrite e generate, e alla fine, quando riusciamo a farcela, riusciamo anche a raccontarla. La Prefazione, curata da Nando Dalla Chiesa, testimonia un legame trentennale di profonda amicizia con l’Autore, ed è uno degli “elementi” delle connessioni narrate nel libro.