EXPO Milano 2015. Cento fotografie di grande formato per rievocare l'atmosfera e le sfumature del grande spettacolo in cui il mondo contemporaneo ha prodotto un'irripetibile e unica immagine d'insieme di se stesso.
Questa scelta di cento tra le immagini scattate da Nigel Satō all'Expo 2015 esce esattamente il giorno dopo la chiusura del grande evento. Chi è stato all'Expo avrà da questo libro l'occasione di rivivere l'atmosfera di questa esperienza unica e conclusa. Chi non c'è stato, potrà godersi una visita tardiva dell'Expo. Entrambi, potranno capire meglio ciò che ne hanno assimilato attraverso l'enorme copertura mediatica che l'evento ha avuto, uscendo dai cliché grazie allo sguardo ad essi estraneo della passeggiata di Nigel Satō.
Questo libro non è un catalogo dell'Expo, ma ne è un'interpretazione. Nigel Satō ha girato e rigirato per l'Expo riempiendosi gli occhi dello spettacolo, con poca attenzione al tema "ufficiale" del cibo, e molta a quello che lo spettacolo gli trasmetteva in se stesso, con l'idea di mettere a fuoco ciò che di bello e di riuscito e di suggestivo ogni spettatore poteva vedere in quell'orizzonte di variopinti accostamenti e particolari architetture. Il suo lavoro mette a fuoco qualche volta le viste ufficiali, molto più spesso gli accostamenti creati dal caso, talvolta i dettagli su cui la vista cadeva in un momento di stanchezza, e che in quell'ambiente sovraccarico di stimoli per la fantasia assumevano significati imprevisti e insospettati. E anche lo spettacolo brulicante del pubblico, che per lo più mostrava di prendere tutte le cose estremamente sul serio, e ci metteva grande attenzione.
Nelle sue foto l'Expo, progettata per essere leggera, appare attraverso uno stato di concentrazione intensa sullo spettacolo multiforme che essa offre.
Questa scelta di cento tra le immagini scattate da Nigel Satō all'Expo 2015 esce esattamente il giorno dopo la chiusura del grande evento. Chi è stato all'Expo avrà da questo libro l'occasione di rivivere l'atmosfera di questa esperienza unica e conclusa. Chi non c'è stato, potrà godersi una visita tardiva dell'Expo. Entrambi, potranno capire meglio ciò che ne hanno assimilato attraverso l'enorme copertura mediatica che l'evento ha avuto, uscendo dai cliché grazie allo sguardo ad essi estraneo della passeggiata di Nigel Satō.
Questo libro non è un catalogo dell'Expo, ma ne è un'interpretazione. Nigel Satō ha girato e rigirato per l'Expo riempiendosi gli occhi dello spettacolo, con poca attenzione al tema "ufficiale" del cibo, e molta a quello che lo spettacolo gli trasmetteva in se stesso, con l'idea di mettere a fuoco ciò che di bello e di riuscito e di suggestivo ogni spettatore poteva vedere in quell'orizzonte di variopinti accostamenti e particolari architetture. Il suo lavoro mette a fuoco qualche volta le viste ufficiali, molto più spesso gli accostamenti creati dal caso, talvolta i dettagli su cui la vista cadeva in un momento di stanchezza, e che in quell'ambiente sovraccarico di stimoli per la fantasia assumevano significati imprevisti e insospettati. E anche lo spettacolo brulicante del pubblico, che per lo più mostrava di prendere tutte le cose estremamente sul serio, e ci metteva grande attenzione.
Nelle sue foto l'Expo, progettata per essere leggera, appare attraverso uno stato di concentrazione intensa sullo spettacolo multiforme che essa offre.