Da "Senza velo: se gli occhi delle donne possono cambiare l'Islam", articolo diBernardo Valli comparso su La Repubblica il 23/4/2012: "Nella fotografia che hosotto gli occhi Huda Shaarawi ha un'espressione grave, in contrasto con il visofresco, quasi da adolescente. Lo sguardo è fermo; i grandi occhi ben spalancati; ilpiglio risoluto è accentuato dalle labbra imbronciate; la fronte e le guance nonsembrano mai state sfiorate dal sole dell'Alto Egitto natale. Il volto è unaminiatura imprigionata nel foulard nero che fa da cornice ovale e che cancella icapelli e il collo. In quella fotografia Huda non ha ancora quarantaquattro anni.L'età di quando si tolse il velo in pubblico, nella stazione ferroviaria del Cairo.Accadde nel maggio del 1923... Quel gesto non è rimasto soltanto un episodio delfemminismo nel mondo musulmano. La condizione delle donne rivela il livello politicoe sociale di un paese. Di tutti i paesi. Ai tempi di Huda Shaarawi sulle sponde delNilo il velo non si limitava a riassumere lo stato di soggezione in cui le donnevivevano. Era anche il simbolo di un sistema che usava la tradizione religiosa comestrumento di potere. Nessuna femminista egiziana aveva osato tanto prima di Huda. Isuoi lineamenti, il suo profilo, la sua espressione, in versione più dolce, liritrovo nella nipote: Sania Sharawi Lanfranchi, una carissima amica, che ha scrittola biografia della nonna Casting Off the Veil, The Life of Huda Shaarawi, Egypt'sFirst Feminist."
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