Scirtò la laurea l’ha presa, forse per caso. I suoi genitori, produttori di calabro olio, imprenditori nel deserto della produttività, hanno sempre pensato, in omaggio a un’idea decadente del tutto meridionale, che una laurea fosse preminente rispetto all’impresa. A Modena la si pensa diversamente. Ma non importa. Mimmo ha sempre vissuto la sua vita con un’intensa meridionalità. È stato il principe dei fuori corso, il re dei perditempo, il signore dei sogni, il Califfo.
Così, mentre i genitori gli dispensano, con sollecita gratitudine, pane e companatico, lui si concede studi distratti, giusto per galleggiare sull’universitario mare della mediocrità, dedicando ben altro fervore alla propria vera passione: le donne. Non ci si chiama Califfo per caso.
Così, mentre i genitori gli dispensano, con sollecita gratitudine, pane e companatico, lui si concede studi distratti, giusto per galleggiare sull’universitario mare della mediocrità, dedicando ben altro fervore alla propria vera passione: le donne. Non ci si chiama Califfo per caso.