Dal titolo sembrerebbe un manuale di economia domestica. Invece è un libro di poesie. Francesca Gironi ci accompagna in un tour spiazzante attraverso ossessioni quotidiane, gesti scaramantici, atti di gratitudine nei confronti delle cose che non mutano, gli appigli che tengono radicati a terra: le bollette della luce, i conti dell’amministratore, il canone Rai, un nome scritto sul retro di una busta. Qualsiasi stravolgimento attraversi i testi di Abbattere i costi (abbandoni, tradimenti, assenze), la poesia non rinuncia a un discorso sul reale anche quando è burocratico, indecifrabile, distante. Un vortice che lascia spesso e volentieri frastornati, in cui le cose accadono tutte contemporaneamente: il cuore batte anche quando le persone se ne vanno, il notiziario annuncia la costruzione di nuovi muri seppure venga pronunciata la parola amore. La poesia ambisce a portare tutto il mondo nel testo: le cose inaudite e normali, monetizzate e incalcolabili, con ironia e sconcerto.