Non è un testo scientifico, ma è il primo dei due volumi di una rassegna di questa patologia, scritta in modo semplice, in chiave umoristica e con numerosi riferimenti storici e letterari. L’autore è un vecchio medico che, relegato in pensione da molti anni per aver raggiunto l’età in cui si danno buoni consigli per non essere più in grado di dare cattivi esempi, ha pensato bene di occupare il tempo libero riferendo quello che ha saputo sulla tossicodipendenza e sugli altri problemi ad essa correlati. Lo scrittore Alberto Arbasino si è chiesto: “Tanto fumare, tanto parlare, tanto bucarsi per risultati così scarsi? Se nel mondo del rock bisogna farsi tanto e prendere tanta roba per arrivare a canzoni come quelle di Jimi Hendrix e Janis Joplin, Wagner e Brahms che cosa avrebbero dovuto fare? Mettersi un DC10 nel didietro?”