Non semplice "malattia d'amore", non superficialmente "accidia". Più profondamente è il male di chi, scavando fino in fondo ad ogni istante vissuto, è penetrato dalla difficile fatica di esistere in un mondo che, pur espandendosi intorno, rimane estraneo e incomprensibile. Osservatore invisibile, il poeta è l'esule per eccellenza, l'unico in costante mutualismo con la natura, il solo alla ricerca disperata di una nuova gamma di "sentiti" colori.