Massimiliano Dona (Unione Consumatori) vince una nuova battaglia: la sentenza giudica veritiero il libro che svela lo scandalo del programma RAI “Affari Tuoi” Fatti, personaggi, trucchi, bugie, soldi, in una caccia serrata alla scoperta di verità a lungo inseguite,ma sinora mai dimostrate. Dalle arringhe infuocate di Paolo Bonolis all’insofferenza di Max Giusti, dalla mitezza di Flavio Insinna al notaio attapirato, il programma di Raiuno vive pericolosamente per anni sul filo del sospetto, riempiendo di denaro le casse di Viale Mazzini grazie ad ascolti da record. Quando in Rai si decise di chiamare un osservatore esterno per garantire che il gioco fosse pulito, nessuno poteva immaginare che l’avvocato Massimiliano Dona prendesse sul serio quel ruolo,al punto da improvvisarsi detective per scoprire il meccanismo raffinato che consentiva ai concorrenti di vincere a mani basse. Da quel momento inizia una guerra senza esclusione di colpi combattuta tra lo studio televisivo e la Procura della Repubblica, con la Rai pronta a fare quadrato indifesa della sua gallina dalle uova d’oro e “Striscia la notizia” eccitata dall’odore del sangue. Affari “loro”, verrebbe da dire alla gente comune: se non fosse che i quattrini gettati sul tavolo e distribuiti con generosa disinvoltura sono proprio di quella gente comune che ogni anno paga il canone di abbonamento alla televisione pubblica. Per quei telespettatori il rappresentante dei consumatori Massimiliano Dona, chiamato per controllare, ha controllato. Troppo!