L'idea che sta alla base di questo ricettario ragionato è che, già nel Medioevo, esisteva un'estetica della cucina; i cuochi erano molto attenti alla presentazione dei loro piatti e la parte scenografica era fondamentale per stupire gli ospiti e, immagino, per mantenere un posto di lavoro ben remunerato. A questo va aggiunto il valore altamente simbolico dei colori che distinguevano il ricco dal povero, il sacro dal profano e molto altro ancora. Nei ricettari medievali ci sono quasi sempre indicazioni sul colore che dovrà assumere la pietanza da portare in tavola; per questo motivo le ricette sono suddivise per colore e non per ordine di portata: giallo, bianco, verde, nero e rosso.Tutti i manoscritti consultati sono del 1400, ma esprimono una cultura culinaria sedimentata nei secoli precedenti; ogni ricetta è trattata con rigore filologico, grazie alla lettura diretta dei testi, ma riproposta in chiave moderna ed aggiornata, con preparazioni semplici e facili da eseguire. Ogni piatto profuma di storia e cultura, ma tutti possono ricreare un po' di quell'atmosfera magica ed incantata di un banchetto medievale grazie ai brodetti, agli arrosti imbevuti di salse speziate, alle frittelle e alle innumerevoli torte dolci e salate all'odore di zenzero e cannella.