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Santoro Romeo scrive versi da sempre. In questa seconda antologia, edita dopo Umili Pensieri e l'esperienza narrativa di Africo, il poeta sembra voler continuare a suggestionare il lettore con i suoi toni familiari e il fascino del diverso. Non si limita però a descrivere le note miti e timide di un paesaggio intimo come in Alberello, la sua, infatti, è una poesia di denuncia, dalla forza granitica, che sempre più prende le sembianze di quella terra, la Calabria a lui tanta cara, arida ma coriacea, che non si arrende. Si intravede in questi versi un piccolo grande mondo antico, che…mehr

Produktbeschreibung
Santoro Romeo scrive versi da sempre. In questa seconda antologia, edita dopo Umili Pensieri e l'esperienza narrativa di Africo, il poeta sembra voler continuare a suggestionare il lettore con i suoi toni familiari e il fascino del diverso. Non si limita però a descrivere le note miti e timide di un paesaggio intimo come in Alberello, la sua, infatti, è una poesia di denuncia, dalla forza granitica, che sempre più prende le sembianze di quella terra, la Calabria a lui tanta cara, arida ma coriacea, che non si arrende.
Si intravede in questi versi un piccolo grande mondo antico, che inesorabilmente, si sta dissolvendo sotto i possenti colpi di una tanto vantata modernità. Santoro non si rassegna e ci regala delle pennellate di malinconica memoria: il vecchio paese, che eterno riposa; il calabrese, che erra per il mondo; il profumo semplice del gelsomino.
Questa silloge è un tributo a quel mondo, un dolce sentimento di gratitudine e di rimpianto, d'infinito amore.