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Questo scritto vuol essere un tributo all’infanzia da parte di un diversamente adulto, un sognatore nostalgico non ancora pronto a recidere il cordone ombelicale che lo lega a certi suoi, e nostri, padrini catodici: i cartoni animati giapponesi, giunti in Italia dalla fine degli anni Settanta in poi. Calati all’improvviso sulla nostra penisola nell’anno di scarsissima grazia 1978, gli anime attecchirono subito, cominciando a rapirci pomeriggi interi, con buona pace di genitori e insegnanti. Assieme al diffondersi delle emittenti private, il pubblico italiano fu allora testimone della più…mehr

Produktbeschreibung
Questo scritto vuol essere un tributo all’infanzia da parte di un diversamente adulto, un sognatore nostalgico non ancora pronto a recidere il cordone ombelicale che lo lega a certi suoi, e nostri, padrini catodici: i cartoni animati giapponesi, giunti in Italia dalla fine degli anni Settanta in poi. Calati all’improvviso sulla nostra penisola nell’anno di scarsissima grazia 1978, gli anime attecchirono subito, cominciando a rapirci pomeriggi interi, con buona pace di genitori e insegnanti. Assieme al diffondersi delle emittenti private, il pubblico italiano fu allora testimone della più grande “rivoluzione televisiva”, almeno fino all’avvento dell’era dei reality. In questo modo iniziò, all’improvviso, una sorta di “nuova età del ferro”, nel corso della quale robot e astronavi, spade e bacchette magiche riempirono il nostro immaginario, con effetti destinati a durare ben oltre la fine della pubertà. Così, con Heidi e Goldrake a capitanare l’invasione, i nuovi eroi, subito amatissimi, si portarono dietro un esercito di “colleghi”, nati da un decennio di produzione precedente.