Valori agosto è uscito. Con un dossier di copertina che nasce da una domanda: i robot ci rubano il lavoro? Diversi studi lo dimostrano, ma nell’Italia ai primi posti al mondo per ricerca e produzione nella robotica, le imprese sono ancora indietro nell’automazione industriale. Il fenomeno è però in rapido divenire, e globale, richiamato con formule come “industria 4.0” o “quarta rivoluzione industriale”, che vuol dire anche auto a guida autonoma e droni militari, robot personali per anziani o di servizio, capaci di svolgere funzioni da chirurgo o giardiniere. E se un boom del settore pare già in atto, il nostro Paese, per una volta, potrebbe essere capofila di una tendenza planetaria di enorme prospettiva economica. Ma siamo pronti? Grande spazio in finetica al cosiddetto "esercito" di azionisti attivi, che partecipano alle assemblee delle imprese consapevoli di voler incidere nelle decisioni dei propri consigli d'amministrazione. Un ‘esercito ora riunito nel network europeo dell’investimento responsabile Erin. Si prosegue nel giornale col resoconto delle domande scomode rivolte da Fondazione Banca Etica a Eni, Enel e Finmeccanica su ambiente, corruzione e diritti umani; per approdare alla sezione successiva di economia solidale, in cui tutto gira sulle due ruote della bicicletta, sempre più apprezzata per gli spostamenti nei centri urbani. E se l’economia della bici ("bikenomics") comincia ad attirare investimenti, offrendo risultati a otto zeri e sviluppando migliaia di posti di lavoro, Valori predice il futuro dei green jobs raccontando un ambizioso progetto internazionale di formazione che ha creato 650 mini-società, pensate e condotte dagli studenti italiani. Il mensile si chiude col consueto sguardo internazionale, riflettendo su che tipo di Unione europea si stia delineando, visti i diversi comportamenti tenuti nei confronti della Grecia e dell’Ucraina. Per poi analizzare il voto - a suon di milioni di dollari in donazioni - dei fondi speculativi nelle elezioni americane, e concludere svelando la più grande operazione di bonifica mai vista in Africa, quella del delta del fiume Niger, area devastata per decenni dalle attività petrolifere.