Più ci si inoltra nella lettura della poesia di Franco Loi, che “L’è ‘na foto del temp, e i noster fiâ / in lì amô ch’i parla, e par che san / che mai spariss la vita, quèl vèss tacâ / a l’aria che par ferma nel passà...”, e ogni suo verso ci si impone come una vera e propria formula magica che apre e sigilla lo stupore d’un incantesimo con parole che l’immediatezza e la genuinità del linguaggio dialettale rendono memorabili perché ispirate da un candore e da un ardore incomparabilmente creativi.