La biografia politica di Aldo Moro, ricostruita in questo volume attraverso l’uso della documentazione personale conservata presso l’Archivio Centrale dello Stato, rappresenta una sorta di compendio delle vicende italiane nel delicato passaggio degli anni ’60 e ’70. In qualità di capo del governo e leader Dc, Moro fu artefice dell’apertura al Partito socialista e del varo dei governi di centro-sinistra. In seguito, egli si mostrò un convinto sostenitore del dialogo con il Partito comunista, interrotto dalla sua uccisione da parte delle Brigate Rosse nel maggio del 1978. Sul piano internazionale la sua azione, sia come Presidente del Consiglio che come Ministro degli Esteri, contribuì a determinare gli indirizzi dell’Italia nel quadro di uno scenario globale drammatizzato dalle dinamiche della guerra fredda e dai mutamenti degli inizi degli anni Settanta. Durante questi eventi, Moro evidenziò una forte propensione al dialogo e una specifica visione del ruolo dell’Italia, in una fase di crisi interna e di progressivo deterioramento del quadro internazionale che minacciavano di ridurre gli spazi di manovra a disposizione del Paese.