Il testo di Vito Labita gioca con l'idea di una storia condivisa e interconnessa, suggerendo che tutti i grandi personaggi del passato possano essere parte della stessa famiglia. Questa concezione rende la storia più umana, mescolando il sacro e il profano, il bene e il male.
L’idea di avere figure come Alessandro Magno e Hitler come familiari suscita una riflessione profonda sull'eredità storica: siamo tutti legati non solo dalle conquiste e dai successi, ma anche dai fallimenti e dalle atrocità. La frase finale esprime un paradosso: l’orgoglio e il peso di una tale parentela, che può essere tanto affascinante quanto inquietante.
L’idea di avere figure come Alessandro Magno e Hitler come familiari suscita una riflessione profonda sull'eredità storica: siamo tutti legati non solo dalle conquiste e dai successi, ma anche dai fallimenti e dalle atrocità. La frase finale esprime un paradosso: l’orgoglio e il peso di una tale parentela, che può essere tanto affascinante quanto inquietante.