Mi chiamo Alice Aleotti, ho 38 anni, sono sposata ed ho due bambini, o meglio ragazzi, che poi si offendono. Andando al lavoro, ho avuto un incidente. Sono rimasta in coma per dieci giorni: ematoma subdurale. Al mio ritorno a casa, sono cominciati degli strani fenomeni. La prima volta che mi è capitato ho pensato ad un sogno, ma poi mi sono resa conto che abbandonavo il mio corpo per entrare in un’altra me stessa, ma in una realtà diversa da quella della mia vita, una realtà parallela insomma. Ho dedotto che queste vite parallele erano il frutto delle infinite scelte effettuate durante la mia vita. Mi sono trovata con la mia famiglia, ma anche in un’altra famiglia. Ho affrontato problematiche piacevoli, ma anche spiacevoli. Cavolo, detesto scrivere le sinossi: non so mai se si deve svelare tutto oppure no. Le trovo odiose, perché sei costretto a risvegliare l’interesse utilizzando una sintesi che non può che essere limitativa. Adesso che ci penso, io non scrivo, per cui è la prima volta che redigo una sinossi. Perché allora mi sono messa a disquisirne? Forse, in qualche vita parallela, io scrivo?