È un fatto: Marte è sempre più vicino. Nonostante i milioni di chilometri che lo separano dal nostro pianeta, i rover ci inviano quotidianamente immagini della sua superficie sempre più precise, e i progetti di colonizzazione e terraformazione si moltiplicano senza sosta. Eppure, il Pianeta Rosso occupa un ruolo fondamentale nell’immaginario collettivo fin dai tempi più remoti, quando lo si vedeva già a occhio nudo brillare nel cielo, e da sempre ha ispirato una notevole quantità di canzoni, dipinti, film, romanzi. In epoca più recente, poi, Marte ha rappresentato per il mondo occidentale una delle tante forme assunte dal Sogno Americano, assumendo ora i tratti della frontiera, ora del destino manifesto, ora dell’utopia, ora della caccia alle streghe, ora dell’alternativa ecosostenibile. L’intento di questo volume, che traccia un lungo percorso da Keplero a Tim Burton, passando per Percival Lowell, Orson Welles, Ray Bradbury e il protofemminismo, è di esplorare i molteplici percorsi attraverso i quali la letteratura e il cinema americani hanno creato e tenuto vivo il fenomeno marziano, ivi comprese la tematica dell’alterità, la sindrome da invasione, l’impatto dei media, le questioni ambientali e di genere, facendone una durevole arena di riflessione e discussione culturale e politica che ci invita a ripercorrere il passato e ipotizzare futuri possibili da una prospettiva completamente nuova.