In questo episodio Alit parte alla ricerca della pietra che toglieva le anime ai guerrieri e le racchiudeva nel pozzo infinito trasformandole in metallo: la pietra di Hok. Dalla notte che Hok aveva scoperto il potere racchiuso nella pietra e aveva compreso il suo vero significato: "sfera della speranza", ne era diventato il geloso custode. Anche i questo quarto episodio della saga di Alit, il piccolo grande guerriero ci regala emozioni trasportandoci in luoghi fantastici. Le avventure narrate vengono intraprese con coraggio, generosità e altruismo da parte sua e dei suoi inseparabili amici. Vince i nemici anche con l'utilizzo di doni magici e di presenze inattese. Inoltre, ci conduce a riflessioni interessanti. Risultato della sua particolare maturità e crescita interiore o di doti eccezionali che dovranno esserci svelate? Alit pensò che i misteri fossero tali finché non venivano svelati, quando questo succedeva entravano a far parte del bagaglio di conoscenza dell'umanità. Per i suoi antichi progenitori, era stato sempre un mistero il fulmine e lo era anche il moto del sole attraverso il cielo e lo sgorgare dell'acqua da una fenditura tra le rocce. Ora, nulla di tutto questo era più un mistero, ma esistevano cose che restavano iperscrutabili anche per lui...