Il titolo dell’opera, Alizé, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All’interno di Alizé (derivato dall’antico francese alisus, che significa “vento temperato”. È un vento regolare, reso popolare dai famoso surfista, fotografo ed avventuriero Arnaud de Rosnay e sua moglie, la modella Jenna Severson, che, nel 1984, battezzarono una figlia con il nome di Alizé, proprio in onore di questo vento.) si susseguono, in ordine alfabetico: Eugenia Berti Lindblad con SEGMENTI esperimenti di haiku fotogrammatico, Maria Colombo LGE con L’invisibile occhio, Maria Cristina Nascosi Sandri con Per non dimenticare: Bassani, Ferrara e l’altrove., Katia Papandrea con A cuore Aperto, Patrizia Rita Pinoli con Residuo d’aurora, Paola Visotto con Nel mio cielo l’arcobaleno.