Alcuni anni or sono, i pochi abitanti di Allegranza, un piccolo isolotto del gruppo delle Canarie, venivano bruscamente svegliati da un colpo di cannone il cui rimbombo s’era ripercosso lungamente fra quelle aride rocce, bruciate dall’ardente sole africano.
Un colpo di cannone per quegl’isolani, che vivevano così lontani da qualsiasi terra considerevole, e che solo a lunghi intervalli vedevano qualche piccolo veliero entrare nella baia dell’isolotto per provvedersi d’acqua ed imbarcare qualche partita di pesce secco, era un tale avvenimento da metterli nella più viva curiosità.
La nave che aveva annunziato il suo arrivo con quel colpo, non era uno dei soliti velieri, bensì un bel vapore dipinto in grigio e che inalberava sull’albero di maestra la bandiera brasiliana.
Non era di grossa portata; se fosse stato di mole considerevole non avrebbe potuto trovare fondo sufficiente nella piccola baia; tuttavia era un bel piroscafo che doveva stazzare almeno cinque o seicento tonnellate, come asseriva José Faja, il più vecchio e rispettato dei pescatori dell’isola e che nella sua gioventù aveva navigato il mondo in lungo ed in largo.
Tutta la popolazione, dunque, una quarantina di persone, fra uomini e donne, si era rovesciata sulla spiaggia, attratta da quella inaspettata novità.
In vent’anni era il secondo battello a vapore che s’era degnato mostrarsi agli sguardi degli isolani: meritava quindi la pena di andarlo ad ammirare.
Un colpo di cannone per quegl’isolani, che vivevano così lontani da qualsiasi terra considerevole, e che solo a lunghi intervalli vedevano qualche piccolo veliero entrare nella baia dell’isolotto per provvedersi d’acqua ed imbarcare qualche partita di pesce secco, era un tale avvenimento da metterli nella più viva curiosità.
La nave che aveva annunziato il suo arrivo con quel colpo, non era uno dei soliti velieri, bensì un bel vapore dipinto in grigio e che inalberava sull’albero di maestra la bandiera brasiliana.
Non era di grossa portata; se fosse stato di mole considerevole non avrebbe potuto trovare fondo sufficiente nella piccola baia; tuttavia era un bel piroscafo che doveva stazzare almeno cinque o seicento tonnellate, come asseriva José Faja, il più vecchio e rispettato dei pescatori dell’isola e che nella sua gioventù aveva navigato il mondo in lungo ed in largo.
Tutta la popolazione, dunque, una quarantina di persone, fra uomini e donne, si era rovesciata sulla spiaggia, attratta da quella inaspettata novità.
In vent’anni era il secondo battello a vapore che s’era degnato mostrarsi agli sguardi degli isolani: meritava quindi la pena di andarlo ad ammirare.