“Serve un capro espiatorio. Qualcuno a cui dare tutte le colpe. […] Ecco, quel capro espiatorio sono proprio i migranti.” Nel libro “Alla deriva. I migranti, le rotte del Mar Mediterraneo, le Ong: il naufragio della politica, che nega i diritti per fabbricare il consenso“, Duccio Facchini analizza un problema complesso ed estremamente attuale: quello dei flussi migratori verso l’Italia attraverso il Mar Mediterraneo. In un momento di profondo smarrimento etico, questo testo si propone come una guida chiara e sintetica per capire cosa sta realmente accadendo non solo nel Mare Nostrum, ma anche nelle nostre coscienze e nella nostra cultura. Un utile strumento per comprendere e disambiguare lo scaltro utilizzo che ne sta facendo la politica. “Alla deriva” si discosta infatti dagli slogan politici e dalle diffusissime fake news per attenersi invece ai fatti, ai numeri (silenziosi ma eloquenti), alle testimonianze dirette e alle parole autorevoli di chi sta in prima linea sulla frontiera del Mediterraneo. Perché la politica italiana ed europea sceglie di abbandonare in mare migliaia di persone per raccattare voti? Il testo offre innanzitutto una lettura generale del fenomeno migratorio e una mappa delle principali rotte verso l’Europa; racconta come avvengono i viaggi disperati sui gommoni o sui barconi; smentisce le bufale sull'”invasione” e sulla “sostituzione etnica”; affronta il tema dei salvataggi in mare analizzando il ruolo e l’operato delle Ong e le ambigue inchieste a loro carico; fornisce un quadro esaustivo del sistema dell’Unione Europea in merito alla questione, delle normative e delle prospettive future che sono all’orizzonte; delinea la situazione della Libia, Paese cui l’Italia rispedisce i migranti e demanda le proprie responsabilità; analizza la condizione giuridica e sociale dei richiedenti asilo e degli stranieri in Italia. Un testo essenziale anche per comprendere perchè espressioni come la “pacchia”, la “crociera”, i “vice-scafisti”, le “eurofollie” (ma anche meno recenti come “minaccia alla tenuta democratica del Paese” o “aiutiamoli a casa loro”) siano strumenti efficaci che fungono da carburante alla macchina del consenso elettorale. Dopo anni di crisi, disoccupazione e precarietà, una politica incapace di comprendere e governare la complessità di questo fenomeno fa leva sul malessere e sulla disinformazione della popolazione per fomentare l’odio sociale e raccattare voti sulla pelle dei migranti, vero e proprio capro espiatorio e additati come la causa di ogni male. Una precisa strategia politica e mediatica che preme per passare dall’accoglienza al rifiuto, dall’integrazione alla discriminazione. Accanto al lavoro dell’autore Duccio Facchini, numerosi sono i contributi e le testimonianze dirette di studiosi, avvocati, giuristi, medici, attivisti come Gianfranco Schiavone (presidente di ICS); Luigi Montagnini (Medici Senza Frontiere); Giovanna Scaccabarozzi (medico sulle navi delle ONG); Riccardo Gatti (ProActiva Open Arms); Chiara Favilli (Professore di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università degli Studi di Firenze).