Victoria Boscome-Jones è una talentuosa pittrice inglese che ha intrapreso i percorsi più promettenti per la sua formazione artistica: il Christ Church College di Oxford e poi il Royal College of Art di Londra. La sua bravura si è rivelata presto e le prime mostre riscuotono successo, ma poi in Vicky sopraggiunge una sorta di crisi, forse causata anche dalla rottura con il fidanzato Richard. Nonostante i continui incoraggiamenti dei genitori e del fratello, gli stimoli della giovane sembrano scomparsi, sostituiti da una reticenza che funge da blocco creativo.
In un estremo tentativo di ritrovare l’ispirazione, Vicky abbandona Londra, il college e le gallerie. Decide di stabilirsi temporaneamente a Taormina, meta consolidata di artisti e uomini di cultura già nei secoli precedenti. Qui alloggia nella graziosa dépendance di Biagio e Rosetta, un’anziana coppia di siciliani semplici e genuini, che l’accolgono come la figlia mai avuta. È proprio su una panchina in pietra, circondata dal verde del giardino, rivolta verso il mare e l’Etna e ombreggiata da un oleandro rosa, che Victoria si lascia stupire dai racconti di Biagio. L’uomo, non un colto letterato ma un appassionato di storie legate alla sua terra, la porta alla scoperta di leggende e luoghi che, fin da subito, stimolano le passeggiate di Vicky e la realizzazione delle opere da preparare in vista della sua prossima esposizione.
La pittrice riuscirà a rendere sulla tela la magia impreziosita da storia, arte, bellezza paesaggistica e folklore che ricopre questa straordinaria regione? E, soprattutto, potrà ritrovare se stessa e riscoprire gli affetti più cari?
Elena Ungari è nata nel 1967 a Manerbio (BS), dove tuttora vive. Dopo la Laurea in Lingue e Letterature Straniere all’Università Cattolica di Brescia (1991), è diventata docente di Lingua inglese alla Facoltà di Lingue della stessa Università. Nel 2006 ha conseguito il PhD all’Università di Lampeter (Galles). Oltre a pubblicare diversi articoli accademici e un libro sulla letteratura postcoloniale australiana, ha collaborato alle pagine di cronaca, cultura ed economia del Giornale di Brescia (1992-2006). Dal 2011 è presidente dell’associazione culturale LUM (Libera Università di Manerbio). Nel 2016, a causa di una grave malattia, ha abbandonato l’insegnamento universitario per dedicarsi principalmente alla narrativa. Il suo racconto breve Cara mamma (2019) ha avuto una menzione particolare a un concorso indetto dalla Croce Bianca di Brescia.
In un estremo tentativo di ritrovare l’ispirazione, Vicky abbandona Londra, il college e le gallerie. Decide di stabilirsi temporaneamente a Taormina, meta consolidata di artisti e uomini di cultura già nei secoli precedenti. Qui alloggia nella graziosa dépendance di Biagio e Rosetta, un’anziana coppia di siciliani semplici e genuini, che l’accolgono come la figlia mai avuta. È proprio su una panchina in pietra, circondata dal verde del giardino, rivolta verso il mare e l’Etna e ombreggiata da un oleandro rosa, che Victoria si lascia stupire dai racconti di Biagio. L’uomo, non un colto letterato ma un appassionato di storie legate alla sua terra, la porta alla scoperta di leggende e luoghi che, fin da subito, stimolano le passeggiate di Vicky e la realizzazione delle opere da preparare in vista della sua prossima esposizione.
La pittrice riuscirà a rendere sulla tela la magia impreziosita da storia, arte, bellezza paesaggistica e folklore che ricopre questa straordinaria regione? E, soprattutto, potrà ritrovare se stessa e riscoprire gli affetti più cari?
Elena Ungari è nata nel 1967 a Manerbio (BS), dove tuttora vive. Dopo la Laurea in Lingue e Letterature Straniere all’Università Cattolica di Brescia (1991), è diventata docente di Lingua inglese alla Facoltà di Lingue della stessa Università. Nel 2006 ha conseguito il PhD all’Università di Lampeter (Galles). Oltre a pubblicare diversi articoli accademici e un libro sulla letteratura postcoloniale australiana, ha collaborato alle pagine di cronaca, cultura ed economia del Giornale di Brescia (1992-2006). Dal 2011 è presidente dell’associazione culturale LUM (Libera Università di Manerbio). Nel 2016, a causa di una grave malattia, ha abbandonato l’insegnamento universitario per dedicarsi principalmente alla narrativa. Il suo racconto breve Cara mamma (2019) ha avuto una menzione particolare a un concorso indetto dalla Croce Bianca di Brescia.