“Non avevo mai pensato che la vita fosse mia. Fino a qualche giorno prima neanche il mio corpo mi apparteneva. Sentirlo dire ad altri fu come apprendere la notizia di una ricchezza ereditata e inattesa. E io non volevo cambiare la mia vita, volevo conoscerla per costruirla autentica, sulle macerie di quella che mi stavo accingendo a distruggere”. È la storia di una fuga, ma è anche la storia di un tormento interiore che accompagna il cambiamento e porta la protagonista a continui flashback. La consapevolezza dell’inferno vissuto e la prospettiva di una vera vita fatta di diritti naturali e positivi, oltre che di doveri, l’aiutano a guardare ogni cosa con gli occhi dell’ottimismo e della speranza.