Il titolo richiama un'impresa fantastica, come quelle che si vivono nelle favole.
Invece si tratta di una storia che prende spunto dalla realtà. Una storia che ha in sè un forte messaggio di integrazione e ci insegna a credere sempre in noi stessi e nelle nostre capacità.
Amir all'età di dieci anni, per un tragico incidente, subisce delle mutilazioni. Amava il calcio. Sognava di diventare Ronaldo, "il fenomeno", e indossare come lui la maglia numero dieci.
Ormai grande, Amir ancora non ha accettato la sua disabilità, ma appare rassegnato e senza voglia di vivere. Quando viene trasferito nella struttura ospedaliera Fondazione di Roma, si ritrova nella stanza con Angelo caratterista a Cinecittà, e Alberto docente di dialettologia. È l'incontro tra culture e umori diversi. La simpatia dei due e il loro immenso sapere riusciranno a scuotere il ragazzo. Amir migliorerà il suo italiano e scoprirà il dialetto romanesco e i suoi poeti.
Ma l'incontro con la giovane dottoressa Francesca, per Amir risulterà ancora più determinante. Sarà lei a convincerlo ad andare a giocare con la squadra di basket della Fondazione. Prima di presentarsi davanti all'allenatore e ai suoi campioni, Amir avrà un particolare maestro, che gli insegnerà tutti i segreti della pallacanestro.
Rincorrere sul parquet una palla a spicchi, ingabbiata tra due anelli, avendo accanto tante stelle che illuminano il suo cammino, per Amir significa la rinascita. Si riaccende in lui il fuoco della vita. La passione, la tenacia, l'amore e forse chissà, l'energia positiva di un magico acero rosso, saranno determinanti per poter realizzare il sogno della sua vita.
Quando tutto sembra prendere i contorni di una bella favola a lieto fine, accade l'imponderabile. Ma qualsiasi cosa succeda, questi meravigliosi campioni voleranno per sempre tra i due anelli del parquet.
Invece si tratta di una storia che prende spunto dalla realtà. Una storia che ha in sè un forte messaggio di integrazione e ci insegna a credere sempre in noi stessi e nelle nostre capacità.
Amir all'età di dieci anni, per un tragico incidente, subisce delle mutilazioni. Amava il calcio. Sognava di diventare Ronaldo, "il fenomeno", e indossare come lui la maglia numero dieci.
Ormai grande, Amir ancora non ha accettato la sua disabilità, ma appare rassegnato e senza voglia di vivere. Quando viene trasferito nella struttura ospedaliera Fondazione di Roma, si ritrova nella stanza con Angelo caratterista a Cinecittà, e Alberto docente di dialettologia. È l'incontro tra culture e umori diversi. La simpatia dei due e il loro immenso sapere riusciranno a scuotere il ragazzo. Amir migliorerà il suo italiano e scoprirà il dialetto romanesco e i suoi poeti.
Ma l'incontro con la giovane dottoressa Francesca, per Amir risulterà ancora più determinante. Sarà lei a convincerlo ad andare a giocare con la squadra di basket della Fondazione. Prima di presentarsi davanti all'allenatore e ai suoi campioni, Amir avrà un particolare maestro, che gli insegnerà tutti i segreti della pallacanestro.
Rincorrere sul parquet una palla a spicchi, ingabbiata tra due anelli, avendo accanto tante stelle che illuminano il suo cammino, per Amir significa la rinascita. Si riaccende in lui il fuoco della vita. La passione, la tenacia, l'amore e forse chissà, l'energia positiva di un magico acero rosso, saranno determinanti per poter realizzare il sogno della sua vita.
Quando tutto sembra prendere i contorni di una bella favola a lieto fine, accade l'imponderabile. Ma qualsiasi cosa succeda, questi meravigliosi campioni voleranno per sempre tra i due anelli del parquet.