INTRO
“Il bottaio deve intendersi di tinozze.
Ma io conoscevo anche la vita,
e voi che vi aggirate fra queste tombe
credete di conoscere la vita.
Credete che i vostri occhi spazzino
su un largo orizzonte,forse,in realtà
state solo guardando le pareti della tinozza.
Non potete sollevarvi ai suoi orli
e vedere il mondo esterno delle cose,
e così vedere voi stessi.
Siete sommersi nella vostra tinozza,
tabù e regole e apparenze,sono le doghe
della vostra tinozza.
Spezzatele e romperete l'incantesimo
di credere che la vostra tinozza
è la vita,e che voi conoscete la vita!”
Edgar Lee Masters
Ho scelto questo piccolo passaggio
di E.L.Masters perché la dice lunga
su ciò che ho voluto trasferire
con questo mio libro.
Tutti credono di sapere tutto,
o quasi,ma la verità è che la maggior
parte delle persone non sa un cazzo!
Ci si sforza di sorridere,di parlare,
di ascoltare,e non si sorride
davvero,non si parla davvero,
non si ascolta davvero,
non ci si ascolta davvero!
Come nel libro precedente,
SOLE DI GHIACCIO (lo Spoon River
italico),ho dato voce ai miei
“virtuali assistiti”,non soffermandomi
a pensare alla linea demarcata
che si stabilisce tra il sacro ed il profano; onestamente,quella linea,semmai esiste,
l'ho cancellata,anzi,“congelata”,
per non permettere a pseudo emulatori
di fare i mostri giurassici.
Se prima avevo ancora un qualche ossicino
nell'armadio,di uno scheletro mai riposto in esso,
(che poi c'è chi ama i propri scheletri
e li mantiene a bugie e naftalina) ora,
è del tutto nel tritarogne.
Non si può proprio dire ch'io non
rischi di essere arrestato per atti osceni,
infatti mi sono messo del tutto a nudo,
senza paure,senza remore,senza vittimismo,
senza assistenzialismo e,soprattutto,
senza la minima paura di non essere capito
Come detto poc'anzi,in primis,
ci sono i miei “virtuali assistiti”
e dopo,forse,arriva la mia autostima ma...
ella non c'entra una cippa con tutto il resto.
Se una persona ha un qualcosa di vero da dire,
non deve certo curarsi delle mosche
che amano le sfornate fresche dei cani selvaggi.
Mi piace anche ricordare che tutto ciò
che scrivo e compongo(perché tutto ciò
che scrivo è MUSICA) è basato sulla verità
dei fatti accaduti.
Non mi soffermerei tanto al motivo
e al perché del libro,sennò dovrei
scriverne uno a parte solo per
l'introduzione,ma comincerei col dire:
”che i giochi abbiano inizio!”.
Permettetemi di farvi compagnia...
“Il bottaio deve intendersi di tinozze.
Ma io conoscevo anche la vita,
e voi che vi aggirate fra queste tombe
credete di conoscere la vita.
Credete che i vostri occhi spazzino
su un largo orizzonte,forse,in realtà
state solo guardando le pareti della tinozza.
Non potete sollevarvi ai suoi orli
e vedere il mondo esterno delle cose,
e così vedere voi stessi.
Siete sommersi nella vostra tinozza,
tabù e regole e apparenze,sono le doghe
della vostra tinozza.
Spezzatele e romperete l'incantesimo
di credere che la vostra tinozza
è la vita,e che voi conoscete la vita!”
Edgar Lee Masters
Ho scelto questo piccolo passaggio
di E.L.Masters perché la dice lunga
su ciò che ho voluto trasferire
con questo mio libro.
Tutti credono di sapere tutto,
o quasi,ma la verità è che la maggior
parte delle persone non sa un cazzo!
Ci si sforza di sorridere,di parlare,
di ascoltare,e non si sorride
davvero,non si parla davvero,
non si ascolta davvero,
non ci si ascolta davvero!
Come nel libro precedente,
SOLE DI GHIACCIO (lo Spoon River
italico),ho dato voce ai miei
“virtuali assistiti”,non soffermandomi
a pensare alla linea demarcata
che si stabilisce tra il sacro ed il profano; onestamente,quella linea,semmai esiste,
l'ho cancellata,anzi,“congelata”,
per non permettere a pseudo emulatori
di fare i mostri giurassici.
Se prima avevo ancora un qualche ossicino
nell'armadio,di uno scheletro mai riposto in esso,
(che poi c'è chi ama i propri scheletri
e li mantiene a bugie e naftalina) ora,
è del tutto nel tritarogne.
Non si può proprio dire ch'io non
rischi di essere arrestato per atti osceni,
infatti mi sono messo del tutto a nudo,
senza paure,senza remore,senza vittimismo,
senza assistenzialismo e,soprattutto,
senza la minima paura di non essere capito
Come detto poc'anzi,in primis,
ci sono i miei “virtuali assistiti”
e dopo,forse,arriva la mia autostima ma...
ella non c'entra una cippa con tutto il resto.
Se una persona ha un qualcosa di vero da dire,
non deve certo curarsi delle mosche
che amano le sfornate fresche dei cani selvaggi.
Mi piace anche ricordare che tutto ciò
che scrivo e compongo(perché tutto ciò
che scrivo è MUSICA) è basato sulla verità
dei fatti accaduti.
Non mi soffermerei tanto al motivo
e al perché del libro,sennò dovrei
scriverne uno a parte solo per
l'introduzione,ma comincerei col dire:
”che i giochi abbiano inizio!”.
Permettetemi di farvi compagnia...