S’intitola “Anima di corallo” l’ultimo gioiello letterario della poetessa Maria Rosa Cugudda. Anche stavolta, come sempre accaduto finora, la lirica s’intreccia alla pittura, in un’inestricabile sintesi di poesia e arte. Una nostalgia di fondo penetra tutta la raccolta, l’anelito verso qualcosa da cui si è deciso di allontanarsi in passato e il bisogno profondo di un amore ormai non più terreno, anche se forte è la consapevolezza della sua eternità. È proprio una grande passione, un’inconsolabile tensione verso ciò che non è più e che finora aveva rappresentato una ragione di vita che detta ogni singola poesia. Quella stessa passione, delicata e allo stesso tempo tenace, che si ritrova nei versi di “Anima di corallo”, la poesia che dà il titolo al libro e che racconta dell’infinita bellezza dell’amore vero, unico, intramontabile. Emerge un sentimento che travalica l’opera e che non si arrende neanche di fronte alla morte. In questa esistenza per la poetessa e il marito la musica si è fermata, vive una pausa che aspetta di riprendere un giorno, quando entrambi avranno lasciato questa Terra per continuare a danzare abbracciati per l’eternità.