Dopo diciassette anni e in conseguenza dei ‘nuovi’ e per certi versi imperfetti criteri di valutazione della scientificità di una rivista accademica, il Dipartimento di Storia moderna e contemporanea ha ritenuto di ripensare i fini e gli scopi del periodico e le sue modalità di diffusione, sfruttando le tecnologie informatiche più innovative messe a disposizione dal nuovo editore EDUCatt. Come è stato per i suoi esordi nell’ormai lontano 1994, gli Annali di Storia moderna e contemporanea continuano a rimanere uno spazio libero per lo studio e la ricerca storica, aperto a esperienze di scambio nazionali e internazionali e pronto a diventare uno strumento di dibattito e di occasione di incontro fra esperienze e modi diversi del fare storia. Continuando, comunque, nelle sue linee generali quella tradizionale e quasi ventennale suddivisione in Saggi, Personaggi del Novecento e Materiali, dal numero 2013/1 sono stati introdotti dei mutamenti che riguardano proprio la sezione Materiali. Infatti si è deciso di dare ampio spazio alla pubblicazione di Atti di Convegno sostenuti e patrocinati dal Dipartimento o da altri enti esterni, onde favorirne la diffusione in quanto spesso oggetto di ricerche nuove o aperte a temi poco noti o non ancora approfonditi della cultura storica e politica italiana e non. Inoltre si è ulteriormente affinata la parte dedicata alla sezione Argomentando, scegliendo tra i vari temi proposti dal Comitato scientifico quelli giudicati più originali o maggiormente dibattuti e si è venuta ad aggiungere anche la parte dedicata alla discussione di tematiche economiche con taglio storico, Oekonomica. L’intento di tutto il Comitato scientifico è quello di innescare un circolo virtuoso che dall’analisi del passato porti alla comprensione della complessità del presente, certi che l’unione tra serietà metodologica e libertà intellettuale sia il migliore connubio per dare ancora un senso a quello che vorremmo continuasse ad essere un bellissimo mestiere, quello dello storico.