La storia di Stefano e Alberto percorre gli ultimi quarant’anni di vicende italiane. I due amici, studiosi universitari, vivono sogni, sperano in un futuro accademico e nutrono ambizioni letterarie. Presto si misurano con l’immobilismo, con il clientelismo, con una società che attua la sistematica distruzione della speranza e del futuro. Le loro vite si distanziano. Alberto si adatta e sopravvive nell’università italiana; Stefano, senza lavoro dopo anni di precariato, decide di lasciare l’Italia. Col tempo, troverà la propria vita in oriente e, con questa, troverà anche nuove ragioni per viverla e risposte alle proprie domande. Un romanzo a lieto fine sul dramma di chi deve e dovrà lasciare l’Italia. Un libro che racconta come il mondo sia più grande di quello che si pensa, che la speranza è la materia prima di cui è fatta la storia, che le idee sono l’unica forma del futuro che ci è dato toccare già nel presente.