Umberto e Gino, marchigiani, danno vita a uno sgangherato commando politico-culinario impegnato per un decennio in azioni di media rilevanza mediatica basate sul furto enogastronomico come riproposizione della pratica degli espropri proletari. Nel 2011, in casa del dottor Rossi qualcosa va storto: l’esito è drammatico. Il dottore spara nel buio e uccide sua moglie, i due incursori se la danno a gambe. Il dottore viene condannato e incarcerato a seguito delle indagini del magistrato Lingreva, azzardate almeno quanto le azioni del commando Pasti Marginali. Su suggerimento di Paola, moglie di Umberto, i due scappano dall’Italia, passando per il Bhutan e il Chiapas, fino ad approdare in Norvegia, dove si rifugiano e stringono amicizia con due donne locali: Ingrid e Karen. Il Rossi muore in carcere ma prima scagiona Pasti Marginali con una epistolaconfessione. I due cinquantenni lasceranno alle loro spalle quella pratica sovversiva per condurre una vita composta nella speranza di trovare il modo di rientrare. Contemporaneamente, In Italia si sviluppano altri percorsi, primo tra tutti quello della famiglia di Umberto, moglie e due figli, che tenterà di sopravvivere a questa dolorosa separazione. Lingreva si rende conto di aver perso le tracce del commando e sposta il suo obiettivo su altre forme di devianza sociale. Mentre tutto sembra scivolare su binari tranquilli un evento grave rimescola le carte in un susseguirsi di altre storie che obbligheranno ogni protagonista a fare i conti con il proprio passato ma ancor più con un futuro davvero incerto. Eventi che nascondono insidie e riconfigurano la vita dei personaggi secondo traiettorie caotiche in cui si intrecciano nuove relazioni e si sciolgono definitivamente legami consolidati. Nell’attesa di un nuovo inizio che non si annuncia lineare.