Dal 2010 è in atto una riforma che prevede l’introduzione di una pratica didattica in cui l’insegnamento di contenuti non linguistici venga svolto per il 20% delle ore in lingua straniera ( Content and Language Integrated Learning).Il saggio si articola in 10 capitoli e due appendici. Nei primi tre capitoli si riferisce dei decreti sul CLIL in Italia, sulla diffusione in Europa e sugli studi precedenti che mostrano due diverse opinioni: il CLIL promuove l’apprendimento linguistico; il CLIL produce risultati che equivalgono a quelli ottenuti con l’insegnamento tradizionale. Il terzo e quarto capitolo, trattano di memoria, apprendimento e motivazione, mettendo in evidenza come il CLIL innanzi il livello di attenzione e la motivazione all’apprendimento, favorendo perciò la memorizzazione delle informazioni. Nei capitoli 6 e 7 si descrive il progetto in un liceo italiano e si analizzano i risultati per poi proporre (cap. 8) griglie per valutare sia il contenuto che la lingua.Nel cap.) di presentano proposte per le lezioni CLIL (Filosofia /inglese e matematica /inglese per i licei classico e scientifico). Le conclusioni sulla validità ditale pratica alla luce della minisperimentazione, sono tratte nel capitolo 10.Nelle appendici: griglie di valutazione e materiale proposto per le lezioni CLIL.Il saggio è destinato principalmente a tutti gli insegnanti, sia di lingua, che di contenuto, che si preparano a diventare insegnanti CLIL.