Qualcuno crede che la felicità si raggiunga attraverso la realizzazione dei sogni, ma inseguirli comporta fatica e sofferenza. La realtà non fa sconti a nessuno, e a volte crederci soltanto non basta, bisogna dare molto... a volte tutto. Matteo e Rebecca vivono ai margini della società: barbone lui, prostituta lei. La vita ha negato le loro ambizioni, fiaccato le loro forze e deluso ogni aspettativa. Riusciranno a scrollarsi di dosso la sfiducia ricominciando ad inseguire concretamente i sogni? "E' una storia completa Apri gli occhi. È un racconto sull'amicizia onesta, sull'arte, la cultura e, soprattutto, sull'amore puro. È una cura positiva al dramma, un viatico per la realizzazione dei sogni traditi che rimangono in un vaso in attesa di essere scoperchiati. I sogni sono rimedio alla solitudine, alla malinconia, alla depressione. Sono persone sole che come "un vecchio palazzo abbandonato hanno per futuro la demolizione", come scrive l'autrice cogliendo l'animo di chi vive per strada. Matteo e Rebecca, al principio della storia, hanno già due vite fallite e, nell'incontrarsi, entrano in simbiosi fondendo in uno specchio deforme corpi e sogni come se appartenessero allo stesso individuo.