Milena Pavlovic Barilli, artista affascinante e poco conosciuta, ha vissuto un’esistenza cosmopolita, mondana e inquieta, intensamente segnata dalla dualità inscritta nel suo stesso corpo: figlia di una nobildonna serba e del compositore italiano Bruno Barilli, Milena, a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento si muove incessantemente tra la Serbia, l’Italia e Parigi, fino ad approdare a New York, dove incontra finalmente il successo ma anche una precoce quanto misteriosa morte. Attraverso documenti, lettere e testimonianze, Adele Mazzola indaga nella vita della pittrice con una passione – dettata da una significativa vicinanza culturale ed esistenziale – e un rigore analitico lontano da schemi accademici, pregno di sensibilità postmoderna. Leggendo tra le righe degli eventi e ascoltando le voci più sommesse del tempo, l’autrice riesce così a svelare i segreti che si nascondono dietro la figura di Milena sino a condurci alla sconvolgente rivelazione finale, degno esito di una “biografia intima” che assume decisamente le tinte del giallo.