La società patriarcale ha, da secoli, relegato la donna in un angolo della casa attribuendole ruoli limitati alla procreazione e ignorando la reale esistenza di una sostanziale uguaglianza tra i sessi. Ma battaglie e rivendicazioni, se da una parte sono state il puntello di un percorso difficoltoso, dall’altra non sempre sono state efficaci. Per mezzo di una narrazione in bilico tra memoir e saggio, decisamente di parte femminile, l’autrice cerca di far luce su pregiudizi ancora radicati nelle coscienze che impediscono una civile convivenza tra i sessi, coniugando uno spirito battagliero e attivista con il suo ruolo personale di madre e nonna. Angiolina Silvana Bevilacqua è una nonna di 84 anni, con due figli e quattro nipoti. Ha frequentato il corso per l’Assistenza sociale al Cepas di Roma e si è laureata in Sociologia presso l’università La Sapienza di Roma, dove si è anche specializzata in Statistica e Ricerca sociale. Ha lavorato prima come assistente sociale e poi come insegnante, fino alla pensione. Nel tempo libero si diletta a dipingere.