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Alcune volte mi viene chiesto se mi sento “più architetto, artista o scrittore”.E’ come se mi chiedessero: “ Ti senti più Oreste, Ruggiero o italiano? ”.Talvolta, da alcuni, mi piace sentirmi chiamare per nome, in altre occasioni gradisco il distacco del cognome, talvolta sono orgoglioso di essere italiano, talaltra meno; ma è un dato di fatto che tutte questi attributi sono parte di me… sono me.Sì, è un dato di fatto, ma mi auguro non un punto di arrivo, bensì di partenza verso qualcosa di ancora indefinibile.Perché questa riflessione in chiave così personale?Perché questo libro, catalogo,…mehr

Produktbeschreibung
Alcune volte mi viene chiesto se mi sento “più architetto, artista o scrittore”.E’ come se mi chiedessero: “ Ti senti più Oreste, Ruggiero o italiano? ”.Talvolta, da alcuni, mi piace sentirmi chiamare per nome, in altre occasioni gradisco il distacco del cognome, talvolta sono orgoglioso di essere italiano, talaltra meno; ma è un dato di fatto che tutte questi attributi sono parte di me… sono me.Sì, è un dato di fatto, ma mi auguro non un punto di arrivo, bensì di partenza verso qualcosa di ancora indefinibile.Perché questa riflessione in chiave così personale?Perché questo libro, catalogo, “riflessione”… o come lo si voglia definire, si rivolge soprattutto alle persone comuni (non necessariamente professionisti, esperti d’ arte o cattedratici…) affinché riescano ancora a scoprire o cerchino nell’ arte quella “sensazione” di qualcosa che parli all’ anima.Può apparire un’ affermazione generica e mielosa, ma non vuole essere tale.Come le arterie, che a causa dell’ eccesso di cibo, di sedentarietà o di stress si occludono, anche il nostro collegamento verso il sovrannaturale, verso la realtà non intellegibile, si è chiuso.E’ necessario, addirittura vitale per l’umanità, che questo condotto verso l’ anima venga riaperto.Oggi non ci sono più i filosofi, gli asceti, i pellegrini, gli eremiti, le Maddalene penitenti…, a scavare con sacrificio il fango che di continuo va ad ostruire il “canale” fra la razionalità materica e l’anima.L’arte può essere uno strumento per non dover scavare quel fango con le mani e poter ripristinare, infine, quell’ antico collegamento col sacro, con l’equilibrio, con l’armonia delle regole universali. La natura, la sapienza, la forza delle persone semplici e giuste sono pronte ad impugnare con gioia quello strumento.Per questo il tema della mia arte è CANALIZZAZIONE.Ma questa operazione non deve essere né sofferta, né drammatica “ Non c’è niente di meglio di un bicchiere di grappa alla sera, per favorire il flusso sanguigno” commentavo con Jorio Vivarelli e ancora scherzando aggiungevamo “anche quello è un modo di occuparsi dello spirito”.Quindi se qualcuno in questo momento mi chiedesse se sono contento di essere “preso” delle mie tre attività creative, non potrei che rispondere affermativamente e forse, sotto l’ effetto virtuale di quella grappa, tanto decantata e mai bevuta con Jorio, direi che forse ce n’è un’ altra che è ancora più coinvolgente: il saper scrivere canzoni. Quelle che ti accompagnano per anni (anni ed anni) e ti fanno andare “indietro” e “oltre”.Ed anche se (come si dice “con rispetto parlando”) Leon Battista Alberti era architetto e scrittore; Bernini era artista e architetto; Le Corbusier era architetto, artista, urbanista e scrittore e Giorgione era artista e musicista; a chi già si sta preoccupando, confermo che è proprio improbabile che mi cimenti nella musica.Ed ora, tornando ai toni seri, non per questo seriosi : Cos’è l’ arte?