La complessità è un modo di vedere il mondo “non determinista e non riduzionista”, alla ricerca di parole, immagini, suoni, testi, forme che lo rendano più comprensibile e pensabile come insieme di sistemi, di reti con ampia varietà di interrelazioni, dove sono co-presenti ordine e disordine, forme note e forme emergenti autorganizzate, regolarità e imprevedibilità. Se la complessità è molteplicità, relazione, feedback, il sapere complesso è dato da altrettante discipline ed esperienze/esperimenti che possiamo connettere, dando vita a nuove configurazioni e idee. In questo processo l’arte è imprescindibile perché amplia le nostre capacità intuitive, ci permette di apprendere dalle emozioni, di afferrare concetti e approfondire significati altrimenti poco accessibili e oscuri, di creare nuove idee e visioni del mondo. Oggi è difficile riuscire a comprendere e a descrivere la complessità del mondo senza attivare atteggiamenti e approcci artistici. L’arte appare come una sorta di filosofia della contemporaneità, una risorsa determinante per capire il presente e guardare al futuro.