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Il mondo contemporaneo è caratterizzato dalla presenza in ogni paese in ogni angolo del globo di significative comunità di persone provenienti da altre parti del mondo che portano con sé la propria lingua, cultura, valori e stili di vita. L’elaborazione di politiche culturali per rendere questa pluralità esistente un’occasione di scambio, di ricchezza, di crescita e di sviluppo per l’intera comunità evitando l’insinuarsi e soprattutto l’espressione pubblica di pregiudizi e l’esplosione di conflitti etnici è di un’importanza evidente a tutti. La pubblicazione “Arte, Patrimonio e Diritti Umani”…mehr

Produktbeschreibung
Il mondo contemporaneo è caratterizzato dalla presenza in ogni paese in ogni angolo del globo di significative comunità di persone provenienti da altre parti del mondo che portano con sé la propria lingua, cultura, valori e stili di vita. L’elaborazione di politiche culturali per rendere questa pluralità esistente un’occasione di scambio, di ricchezza, di crescita e di sviluppo per l’intera comunità evitando l’insinuarsi e soprattutto l’espressione pubblica di pregiudizi e l’esplosione di conflitti etnici è di un’importanza evidente a tutti. La pubblicazione “Arte, Patrimonio e Diritti Umani” parte dalla costatazione realistica e non idealistica che ognuno percepisce il mondo secondo la propria esperienza. E’ evidente dunque al contrario di ogni proposito “buonista” che il terreno iniziale d’incontro sarà irto di pregiudizi e incomprensioni e dunque non potrà che essere estremamente fragile. Come costruire una relazione perché l’altro intuisca anche ciò che non sa? Come fare per aprire a un incontro intersoggettivo, trovare uno spazio di dialogo e di confronto che sarà sempre e comunque uno spazio dinamico, in divenire? Si tratta di un incontro che deve fondarsi sul rispetto reciproco per quella parte dell’altro che noi non siamo in grado di comprendere. Il contatto tra le culture, dunque, non può che avvenire liberamente, nel confronto e nell’intraducibilità creativa che produce varchi nel mondo, nuovi spazi del pensiero, nuovi cunicoli da esplorare, unica strada per oltrepassare il multiculturalismo relativista di molte politiche governative “ben intenzionate”, ma che inevitabilmente fissano e congelano l’identità dell’altro, la maniera in cui una cultura viene rappresentata all’altra, come se si trattasse di qualcosa di già definito, che non potrà mai cambiare.