In una afosa serata di una torrida estate toscana, raccolto nel suo letto e circondato dall’affetto premuroso dei suoi cari, Silvano sta per morire.
Ma l’uomo, ormai anziano, non può ancora andarsene. Ci sono troppi segreti da svelare, troppi fili da riannodare, troppi eventi da tramandare, perché non se ne perda per sempre la memoria e, con essa, il senso. La trama di questi eventi è in gran parte custodita nell’archivio di Silvano, nella soffitta della antica casa colonica di famiglia, dove sono raccolti ricordi che narrano l’intera vita dell’uomo. Dai giorni passati sul fronte della Grande Guerra come giovane tenente, a quelli trascorsi durante il Fascismo come tecnico dell’Istituto Luce, che gli hanno fatto vivere il tragico periodo della Seconda Guerra Mondiale come osservatore privilegiato. Qui, fra diari, fotografie, pellicole e lettere, si ritrovano a piccoli pezzi – sapientemente sparsi nel corso del racconto come le tessere di un puzzle – le storie di un uomo e di una famiglia, che si intrecciano con quella di un Paese e ne riflettono le lacerazioni, le concitazioni e i grandi slanci. E qui, soprattutto, si rivela la storia di Mario, il giovane nipote di Silvano, protagonista di passioni struggenti che si delineano nel corso del racconto.
Mario ancora non lo sa, ma è figlio della tragedia, del tempo terribile in cui nasce e, soprattutto, dell’amore che con la sua forza impetuosa riesce sempre a trovare una strada per sopravvivere.
(Barbara Mennitti – Sigmagazine)
Gianluigi Ciaramellari è milanese di nascita ma di origini pugliesi e marchigiane. Consegue il diploma di Geometra nel 1981 a Firenze dove, per trent'anni, svolge la libera professione arrotondando le poche entrate di Geometra facendo il cameriere, il barista e il venditore porta a porta. Dal 2014 gestisce un negozio di sigarette elettroniche. Fin da bambino gli piaceva annotare le sue avventure giornaliere tenendo diari, anno dopo anno. Crescendo ha cominciato a sostituire i racconti dell'accaduto reale in storie di pura fantasia, con un suo stile inconfondibile, molto vicino a quello dei romanzieri dei primi del '900. Non è uno scrittore "di genere", perchè a Gianluigi piace esplorare ogni tematica, scavando sempre in profondità nel terreno delle passioni umane.
Ma l’uomo, ormai anziano, non può ancora andarsene. Ci sono troppi segreti da svelare, troppi fili da riannodare, troppi eventi da tramandare, perché non se ne perda per sempre la memoria e, con essa, il senso. La trama di questi eventi è in gran parte custodita nell’archivio di Silvano, nella soffitta della antica casa colonica di famiglia, dove sono raccolti ricordi che narrano l’intera vita dell’uomo. Dai giorni passati sul fronte della Grande Guerra come giovane tenente, a quelli trascorsi durante il Fascismo come tecnico dell’Istituto Luce, che gli hanno fatto vivere il tragico periodo della Seconda Guerra Mondiale come osservatore privilegiato. Qui, fra diari, fotografie, pellicole e lettere, si ritrovano a piccoli pezzi – sapientemente sparsi nel corso del racconto come le tessere di un puzzle – le storie di un uomo e di una famiglia, che si intrecciano con quella di un Paese e ne riflettono le lacerazioni, le concitazioni e i grandi slanci. E qui, soprattutto, si rivela la storia di Mario, il giovane nipote di Silvano, protagonista di passioni struggenti che si delineano nel corso del racconto.
Mario ancora non lo sa, ma è figlio della tragedia, del tempo terribile in cui nasce e, soprattutto, dell’amore che con la sua forza impetuosa riesce sempre a trovare una strada per sopravvivere.
(Barbara Mennitti – Sigmagazine)
Gianluigi Ciaramellari è milanese di nascita ma di origini pugliesi e marchigiane. Consegue il diploma di Geometra nel 1981 a Firenze dove, per trent'anni, svolge la libera professione arrotondando le poche entrate di Geometra facendo il cameriere, il barista e il venditore porta a porta. Dal 2014 gestisce un negozio di sigarette elettroniche. Fin da bambino gli piaceva annotare le sue avventure giornaliere tenendo diari, anno dopo anno. Crescendo ha cominciato a sostituire i racconti dell'accaduto reale in storie di pura fantasia, con un suo stile inconfondibile, molto vicino a quello dei romanzieri dei primi del '900. Non è uno scrittore "di genere", perchè a Gianluigi piace esplorare ogni tematica, scavando sempre in profondità nel terreno delle passioni umane.