Un'insolita cronaca dall’interno del Palazzo vissuta dalla tribuna (in trincea) di assessore alla Cultura e Turismo a Castelfranco Veneto tra il 2010 e il 2015.
58 capitoli per 58 mesi con aneddoti, curiosità, qualche scoop assolutamente inedito. È un viaggio che racconta le molte vicende di Bolasco, delle Mura. Ricco di volti e storie più o meno piacevoli di un’esperienza vissuta a trecento all’ora, ma anche con qualche stop, rallentamenti a volte inaspettati, dovuti a quelle vicende, anche umane, più o meno razionali, che si ritrovano in quella che viene anche chiamata... politica.
Nella piccola Città.
“Una volta esaurita la lettura di questo singolare memoriale, viene istintivo paragonare l’autore a un particolare personaggio cinematografico di uno dei più bei film del primo Woody Allen. «Che ci faccio io qui?»
Nel 2010 Saran viene chiamato a far parte della neoletta giunta della Città come indipendente, senza tessera e senza appartenenze, con deleghe a Cultura, Turismo e Identità Veneta.
La sua è un’esperienza con molti “backstage”, come la definisce egli stesso con un’ironia che attraversa tutte le pagine del libro in una sequenza di “dietro le quinte” che parte in gloria e finisce in tragicomica farsa.” (dalla prefazione di Francesco Jori)
58 capitoli per 58 mesi con aneddoti, curiosità, qualche scoop assolutamente inedito. È un viaggio che racconta le molte vicende di Bolasco, delle Mura. Ricco di volti e storie più o meno piacevoli di un’esperienza vissuta a trecento all’ora, ma anche con qualche stop, rallentamenti a volte inaspettati, dovuti a quelle vicende, anche umane, più o meno razionali, che si ritrovano in quella che viene anche chiamata... politica.
Nella piccola Città.
“Una volta esaurita la lettura di questo singolare memoriale, viene istintivo paragonare l’autore a un particolare personaggio cinematografico di uno dei più bei film del primo Woody Allen. «Che ci faccio io qui?»
Nel 2010 Saran viene chiamato a far parte della neoletta giunta della Città come indipendente, senza tessera e senza appartenenze, con deleghe a Cultura, Turismo e Identità Veneta.
La sua è un’esperienza con molti “backstage”, come la definisce egli stesso con un’ironia che attraversa tutte le pagine del libro in una sequenza di “dietro le quinte” che parte in gloria e finisce in tragicomica farsa.” (dalla prefazione di Francesco Jori)