Nate in diverse lingue in un arco di tempo di quasi un decennio, trasposte (non tradotte!) nelle altre tre lingue, le Ballate per seppellire un fucile sono poemi da recitare e da cantare, storie di guerra, di soprusi e liberazioni, di fame di pane e di pace, d’identità malintese, sradicamenti e privilegi, e di eroi senza fucile. Da Se sapessi, vincitrice del premio Gramsci 2006 per la poesia sarda, alla Ballata per seppellire un fucile, preghiera laica su fondale mediterraneo, passando per la cruda e struggente Le sue mani che guarivano, la subdola Servi, la tecnologica Inchinatevi, l’ipocrita Florelatívide, la patriotica Identità e l’aristocratica Destini di culla. Il libro avrà quattro introduzioni in quattro lingue diverse, tra gli autori Alessandro De Roma e Giacomo Mameli (per l’italiano e il sardo).